Pescare a light rockfishing di giorno – Pesca Fishing Shop

Pescare a light rockfishing di giorno. Consigli sulla tecnica di pesca: canna, mulinello, kit, flili, testine, montature, esche, prede in Italia – PescaFishingShop.com

La tecnica di pesca a light rockfishing, praticata da molti anni in Giappone, da noi è “sbarcata” già da qualche anno, raccogliendo non proprio da subito i consensi sia dei pescatori esperti che di molti neofiti entusiasti.

Tantissimi comunque, spinti dalla novità della tecnica, si sono cimentatinel praticarla.

È una pesca molto divertente, la sua peculiarità sta nella “facilità di accesso” a questa pesca.

Bastano pochi euro per acquistare qualche testina piombata e una bustina di gomme, per essere pronti a catturare il primo scorfano: il “king” della scogliera.

Il light game, e in particolare il light rockfishing, permettono di insidiare tantissimi pesci differenti, in base all’esca, all’approccio che si utilizzano e anche all’orario in cui si va a pesca.

Costa poco e va bene per pescate lampo!

Per chi ha la fortuna di abitare sul mare anche le “uscite lampo”, in pausa pranzo o magari un paio d’ore dopo cena, sono in grado di regalare soddisfazioni e soprattutto prede differenti.

Dopo aver parlato della pesca a rockfishing di notte, adesso, in questo articolo andremo a descrivere quello l’approccio “giornaliero”. Faremo tutto alla luce del sole.

Pescare-light-rockfishing-giorno

La luce del sole, non sempre un alleato!

A volte a te capiterà di avere un’ora libera; magari dallo studio, dalla palestra, eccetera. Grazie al light rockfishing noi abbiamo riscoperto la possibilità di riempire questi spazi con la pesca: una cosa che per motivi logistici, pescando il bass e abitando in Liguria, non potevamo fare.

Cimentandosi in questa pesca di giorno, sarà di grande aiuto, come nella maggior parte delle altre tecniche, un buon paio di occhiali polarizzati che ci permettono una visione ottimale di quello che c’è sott’acqua, eliminando il riflesso dei raggi del sole sulla superficie.

Ci accorgeremo che gli occhiali con lenti polarizzate tornano utili soprattutto quando si guardano i fondali di fitte scogliere.

Avendo sempre il contatto visivo, avremo una marcia in più nell’evitare di incagliare il nostro artificiale.

Avvicinarsi con cautela

La luce del giorno però non è sempre un nostro alleato. Infatti i predatori che andremo a cercare di insidiare sono molto furbi; come le trote, sono infastiditi dall’ombra e soprattutto hanno una vista acutissima, per noi arma a doppio taglio, in quanto permette ai pesci di percepire le nostre esche distintamente, oltre che con le vibrazioni, ma che di giorno ci espone all’elevato rischio di essere scoperti.

Quindi massima cautela e silenziosità nell’avvicinarsi allo spot, in modo tale da non mettere in allarme i predatori.

Non sono necessari lanci chilometrici ma se riusciamo ad entrare in pesca nello spot prestabilito mantenendo una distanza tale da non essere avvistati dai pesci lo strike è praticamente assicurato.

Pescando di giorno, andremo a insidiare prevalentemente predatori con abitudini alimentari diurne, come ad esempio gli sciarrani, le perchie.

Anche se la sorpresa è sempre dietro l'angolo, resta abbastanza netta la differenza di strike con specie come lo scorfano (più attivo di notte) e, soprattutto, il re di triglie (esclusivamente notturno).

Tecnica e attrezzatura

Per l’approccio giornaliero sono solito fare lanci piuttosto lunghi, sopratutto pescando in scogliera in open water (acqua aperta), in modo da sondare molta acqua e al contempo rimanere fuori dal campo visivo dei predatori.

Come nella pesca al bass, amo utilizzare il fluorocarbon, lenza quasi del tutto invisibile in acqua, con sensibilità e resistenza all’abrasione maggiori rispetto ai classici monofili in nylon.

Con il fluorocarbon, anche se ci troviamo a pescare con diametri molto sottili, in particolare dal 4 al 8 lb, possiamo essere più tranquilli, nel senso che anche se agganciamo qualche predatore un po’ più grosso del normale dovremmo riuscire a tirarlo su. Venendo alla tecnica di pesca, una volta lanciata la testina, si attende che arrivi sul fondale; quindi si fa faremo lavorare con piccoli movimenti di canna impressi dal cimino.

Prima sul posto con vibrazioni ripetute e poi recuperando lenza andremo a sondare le zone circostanti, fino ad arrivare esattamente sotto i nostri piedi, non è raro che i piccoli predatori inseguano incuriositi la nostra esca fino a che non la tiriamo fuori dall’acqua, un po’ come farebbe un luccio in acque interne.

Tutto è in proporzione con il light rockfishing.

Testine piombate: esche classiche

In commercio esistono diversi tipi di testine, con forme studiate appositamente per affrontare differenti modi di pescare e condizioni, la cosa veramente fondamentale da ricercare in tutti questi modelli è senza dubbio la ridotta dimensione dell'amo, in modo tale da facilitare la mangiata del pesce che spesso ha un piccolo apparato boccale.

Per la pesca sul fondale andremo a prediligere testine piombate con forma ovale con l’occhiello posizionato al di sopra della testina. La testina deve avere un assetto naturale qualora la lasciassimo ferma sul fondo.

Andando a variare la dimensione, e quindi il peso, della testina ne muteremo anche la velocità di affondamento; pescando in spot con presenza di pesce sospeso è utile montare una testina dal peso contenuto (da 1/10 o 1/16 di oz) in modo da ottenere un affondamento lento e permettere ai predatori di attaccare la nostra esca a mezz’acqua.

Spesso predatori come le occhiate, le perchie e gli sciarrani attaccano prima che l’esca arrivi sul fondo, quindi porremo massima attenzione sia sulla canna che sulla lenza che sta affondando, cercando di essere sempre pronti alla ferrata.

Light rock diurno: tante esche per tante prede

Premettendo che il rock fishing è una tecnica ancora in buona parte da “scoprire”, e che comunque deve prendere “un indirizzo”, nelle mie uscite mi sono accorto di una propensione per certe tipologie di esche per alcuni predatori.

In particolare ho notato che perchie, sciarrani, donzelle e occhiate (pesci non prettamente di tana), in condizioni di mare calmo prediligono cacciare su piccole imitazioni di pesce foraggio, o comunque su esche dal profilo longilineo.

Di conseguenza sarà intelligente montare sulla testina o sull’amo un’esca siliconica priva di appendici, poco tozza/corposa, in una colorazione naturale che vada dal bianco, al rosa, al silver, al verde con i flake abbinati.

In base al pesce

Per quanto riguarda i predatori “di tana”, in particolare i ghiozzi e gli scorfani, ho notato una propensione per le esche piuttosto sostanziose, come ad esempio piccole imitazioni di gambero, di granchio e le fantastiche creature, in colorazioni che spaziano dal bianco al giallo, dal rosso al pink e all’arancione, con i flake abbinati.

Una tonalità che personalmente amo utilizzare di giorno è il “gomma trasparente” con piccoli flake argentati.

Questa tonalità riproduce alla perfezione la livrea dei piccoli gamberetti di colore neutro, che trovano riparo e si nutrono vicino agli scogli e ai moli dei porti.

Infatti, in condizioni di sole pieno e acqua molto limpida preferisco mantenere colorazioni piuttosto naturali che mi permettono di andare a imitare le livree del foraggio o dei crostacei, alimenti principali dei piccoli predatori.

La dimensione può fare la differenza

Spesso per riuscire a smuovere gli esemplari più grossi e sospettosi

(a me è capitato con grossi esemplari di ghiozzi testone e di scorfano) è davvero necessario presentare nei pressi della tana una bella creatura o imitazione di gambero di due o tre pollici, dunque bella corposa e con appendici vibranti che richiamino e fluttuino anche con piccoli movimenti del cimino.

Se necessario, dovremo animare l’esca anche per tempo prolungato fronte tana, in modo tale da indurre il grosso esemplare sospettoso ad attaccare.

Molte volte pescando con esche piuttosto piccole, i grossi esemplari non le prendono neanche in considerazione poiché non sprecano nemmeno le energie per venire a osservarla, fuori dalla tana; con bocconi sostanziosi avremo qualche chance in più di catturali.

Ricordati di mandarci le foto delle tue catture e le pubblicheremo sulle pagine social di Pesca Fishing Shop!

Occhiali polarizzati e pinze

Come detto, grandi alleati per la pesca di giorno sono gli occhiali polarizzati. Altro oggetto davvero utile per chi pratica il light rock fishing è un piccolo boga grip. Per esempio il Beetle boiling, oggettino che ci viene in aiuto quando catturiamo prede con spine velenose come le tracine e gli scorfani e che ci aiuta a maneggiare al meglio questi piccoli predatori. Inoltre il "boghino" ha anche la funzione di pinza.

Spesso infatti, una volta catturati e portati all’asciutto, i piccoli predatori tendono a serrare la bocca, rendendo la slamatura davvero difficile.

Con il piccolo boga non solo potremo maneggiare il pesce nel migliore dei modi senza recargli alcun danno ma, funzionando da pinza, ci permetterà di slamarlo in modo agevole, e dunque anche veloce.

Altro esempio, catturando pesci come le donzelle, i saraghi, le occhiate, che per conformazione fisica non si riescono a prendere per l’apparato boccale come invece si può fare con lo scorfano, il piccolo boga aiuta ad avere una presa salda, e soprattutto a evitare che il pesce possa cadere per terra e quindi ferirsi o morire.

In conclusione vorremmo ricordare a tutti l'importanza del catch and release, fondamentale per il futuro della pesca sportiva, tanto in mare quanto nelle acque interne.

Peschiamo, divertiamoci ma con la testa sulle spalle. Rispettiamo il pescato e l’ambiente.

Se ti va, condividi questo articolo sui tuoi social per far conoscere lo Shop di PFS ai tuoi amici!

Facebook Google LinkedIn Pinterest Tumblr Twitter VK