Pesca a spinning d'autunno: tecnica in mare – Pesca Fishing Shop
Spinning d'autunno in mare: tecnica, prede, fili, esche, posti, consigli, e trucchi per pescare più pesci predatori – PescaFishingShop.com
La nostra passione per la pesca ci porta a lanciare in ogni periodo dell’anno, scoprendo così che nella pesca in mare ogni stagione ha le proprie regole. Vediamo insieme di conoscere meglio quali sono quelle dello spinning da riva nei mesi che stiamo attraversando. Mirando ovviamente al divertimento e alle catture, e senza farci prendere dalle manie o da tecnicismi che potrebbero risultare eccessivi
Il primo passo per avere le massime chances di divertirsi è quello d’essere attrezzati con un complesso pescante bilanciato: questo non vuol dire per forza costoso!
Alcuni lo pensano ma sbagliano! Non e più possibile pensare che la pesca a spinning in mare sia una tecnica stagionale, ovvero da praticare esclusivamente in alcuni periodi dell'anno, magari solo con I'arrivo di alcune particolari specie migratorie di pesci nel nostro sotto costa.
II vero appassionato va a pesca tutto l'anno, cercando sia le prede tipiche del periodo che gli approcci e le esche che più gli si addicono per avere delle buone risposte in termini di catture, sensibilità ed efficacia.
Aspetta! Leggi i consigli utili che sono qui sotto!
Che si stia praticando spinning "puro", light spinning, egjng o light rockfishing, poco importa: quello che conta è divertirsi, avendo al terminale una buona esca, e un'attrezzatura adeguata alle nostre esigenze, per godere appieno della tecnica che stiamo effettuando e per la gestione corretta di tutto il sistema pescante, sempre proporzionato alle caratteristiche delle prede.
L'equilibrio e alla base di tutto nel panorama pesca a spinning, sia esso praticato in mare o in acqua dolce.
Questo fattore è di fondamentale importanza sia per chi è già praticante sia per il neofita, e può essere inteso anche come una serie di compromessi, di rapporti armonici e proporzionati.
A partire dalla ricerca del giusto rapporto tra qualità e prezzo nei nostri acquisti, l'equilibrio deve essere perseguito evitando di esagerare con troppi tecnicismi teorici a discapito della praticità nell’uso.
Infatti, solo l'esperienza personale acquisita nelle nostre uscite potrà fornirci gran parte delle risposte che cerchiamo.
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Pescare concreti, nel modo giusto ma senza magie
Non esistono magiche “esche cattura-pesci” (forse ne esistono di cattura-pescatori), né “profeti”, né “guru”; in questo mondo complesso, e in continua evoluzione, va bene stare al passo con i tempi ma sempre senza esasperare il nostro modo di "vivere la pesca".
La “cannina bella”, l'esca al "top di gamma" e il super mulinello non ci porteranno grandi soddisfazioni se non avremo costanza, tenacia e voglia di sperimentare nelle nostre uscite.
Allo stesso tempo non potremo associare attrezzature nate per scopi differenti (peggio ancora tecniche differenti, come surfcasting o carpfishing) o magari troppo economiche, "tanto per provare", perché i risultati potrebbero essere così scarsi da farci perdere la voglia di continuare, e di affinarci tecnicamente.
Così poi la tanto attesa cattura sarà un miraggio sempre più lontano.
Idee chiare per... non sbagliare mai!
Lo sappiamo tutti! Ci sono diversi modi di pescare a spinning.
Per questo, prima di muovere dei “passi sbagliati”, scegliamo categoria e prede da insidiare, consapevoli che l'autunno è una delle stagioni migliori per praticare il “lure fishing” (la pesca con le esche artificiali) dato che offre diverse possibilità di cattura.
Appendere la "canna al chiodo" nei periodi di scarsa attività predatoria è una cosa vecchia!
Dobbiamo comprendere che, in un certo senso, il mare è come la terra: ogni stagione ha i suoi frutti.
Avere la giusta conoscenza di ciò che potremo trovare in acqua nel periodo in cui siamo, è il primo passo per iniziare il nostro percorso verso l'associazione di prede ed esche, per aiutarci nelle nostre battute durante tutto l'anno.
Proseguiamo adesso il nostro cammino approfondendo lo spinning in mare in autunno. La stagione autunnale è eccellente, sia per varietà di predatori marini sia per condizioni climatiche e ambientali che favoriscono le nostre battute.
Attrezzatura ok
Al fine di evitare d’essere dispersivi verso i lettori, e soprattutto verso i neofiti, tratteremo dell'utilizzo dell'attrezzatura classica per la ricerca dei predatori di media grandezza che potremo insidiare in autunno lungo le coste dello Stivale, isole comprese, branca che definiamo comunemente “spinning in mare medio”; volendo utilizzare un inglesismo lo potremmo chiamare saltwater spinning (o più semplicemente sw spinning).
Suddivideremo le varie categorie per pesce predatore ed esca consigliata per la sua cattura, condividendo le esperienze accumulate durante le nostre uscite, con l'obiettivo di creare un piccolo vademecum facilmente consultabile da chiunque.
Spendiamo solo qualche parola il capitolo canne, mulinelli e fili, dicendo che le canne che andremo a preferire per gestire in modo adeguato le fasi di lancio e recupero, quindi per "dare vita" alle nostre esche e contrastare in modo adeguato le prede, serviranno lunghe dai due metri fino ai 2,70, capaci di lanciare esche dai 10 ai 50 grammi. A queste abbineremo dei mulinelli a bobina fissa (spinning model) di taglia 4000 -5000 Shimano o 3000 - 4000 Daiwa o equivalente.
Come saprai, queste due classificazioni sulle taglie dei mulinelli sono un po’ diverse. Se comunque hai bisogno di un consiglio non esitare a scriverci o chiamarci tramite i contatti che trovi in home page sullo Shop!
Il compromesso
I fili comprenderanno dei trecciati come lenza madre (nell'ordine del 15 libbre, o 0,15 - 0,17 di diametro), a cui collegheremo un terminale di 30-40 cm di buon nylon o fluorocarbon dello 0,35 -0,40. U
n piccolo moschettone prima della nostra esca artificiale... e via in acqua!
Le scelte sopra citate sono dei compromessi; nulla ci vieta di pescare come più ci aggrada ma, dovendo dare delle indicazioni di massima, per esempio sulla lunghezza della canna, questi valori non penalizzano la distanza di lancio raggiunta e permette di gestire le fasi di recupero della nostra esca artificiale (I'animazione) con efficacia, come se la nostra canna fosse il prolungamento del nostro braccio.
Allo stesso tempo potremo fare delle jerkate (richiami laterali con la canna per variare l’azione di nuoto dell’esca) più secche e meno ampie, evitando anche di stancarci troppo durante le uscite che potranno essere così più lunghe.
La spigola è il predatore più ricercato lungo le nostre coste ma sempre più latitante negli ultimi anni.
Sono sempre più rare le pescate in cui potremo fare il suo incontro, dettate da una serie di combinazioni e di fattori climatici ed ambientali (mareggiate e bassa pressione) da considerare per prevedere le nostre uscite e avere più chance di cattura.
I jerk minnow di media lunghezza sono quelli che preferisco, sia perche riescono a tenere bene la corrente, il moto ondoso e la risacca, sia perche molti riescono a raggiungere una buona distanza di lancio anche se palettati a dovere.
Per definire quelli che potremo considerare in previsione di un acquisto, alcuni nomi in voga sono il Rudra della O.S.P., il Tide Minnow 140 slim sinking e il Realis 120 SP della Duo, il Max Rap e X Rap della Rapala, l'Angel Kiss della Yamashita. Un’esca sempre valida per tutti i predatori è anche i Saltiga o Shore Line Shiner della Daiwa, in tutte le sue lunghezze.
Se non abbiamo una grande disponibilità economica, possiamo orientarci verso alcuni artificiali meno costosi.
Allo stesso modo potremo utilizzare anche esche siliconiche con testina piombata annessa o magari associati ad ondulanti metallici. Questi ultimi da preferire soprattutto con mare molto mosso e forte corrente.
Tra tutti i siliconici, consiglio le imitazioni di pesce foraggio (molto belle quelle della Castaic, Jerky J), lo Swing Impact della Keitech e altre esche che solitamente vengono utilizzate anche nel bassfishing, come Imakatsu Javalon e Needle Shad.
Leggiamo i consigli mirati nei confronti dei più frequenti predatori marini
Pesce serra
Il predatore più sportivo con cui possiamo misurarci nella pesca a spinning in mare dalla costa è il pesce serra. Mai domo, è forte fino alla fine del combattimento. Possiamo insidiarlo con una grande varietà di esche, con l’accortezza di effettuare un recupero più veloce rispetto a quando tentiamo di insidiare altri pinnuti, come la spigola. Possiamo preferire esche top water o di superficie come popper ma anche WTD (acronimo di walking the dog) e skipping lures. Per il pesce serra possiamo anche spaziare con le esche lipless (prive di paletta). A questi possiamo aggiungere tutti i minnow sopracitati per la spigola, aggiungendo il Moab della DUO, con un occhio di riguardo verso i modelli più lunghi della categoria jerk minnow come il K168 della Tackle House. Infine, per completare il panorama esche, possiamo insistere anche con i classici casting jig.
Leccia amia
Nulla ci vieta di provare con i classici minnow, ma le catture più entusiasmanti e gli inseguimenti al cardiopalma da parte di leccie amia, che sulle nostre coste possono arrivare tranquillamente oltre i 10-20 kg di peso, si hanno con le classiche esche di superficie. Per cui via libera a recuperi frenetici di popper e skipping lures (giusto per fare qualche nome cito il Pop queen della Yamashita e il Rocket popper della Abu Garcia, oltre a modelli allungati a forma di sigaro come il Surface cruiser della Yo Zuri. A questi modelli possiamo alternare i WTD tra cui molto adescanti sono il Tango dancer della C’Ultiva e il Super spook della Heddon. Esche molto attraenti per le amia sono anche i lipless.
Barracuda
Se siamo in scogliera, aumentano le chance per insidiare il barracuda, che ormai è una delle prede classiche degli spinner che lanciano in certe zone d’Italia. Sono molto buone le risposte sui minnow jerk di lunghe dimensioni come lo Shore line shiner o il Saltiga di Daiwa (140 e 170 mm) ma, allo stesso tempo e soprattutto se non vogliamo spendere un capitale, possiamo provare anche con qualche “concorrente” molto simile come il Magneto della Rapture o il Veteran della Jatsui. Personalmente consiglio anche il Balisong minnow della Deps e il Max Rap della Rapala nella versione 170 mm.
Lampuga
Anche la lampuga è una delle prede classiche dell'autunno, a partire dalla fine dell'estate possiamo fare il suo incontro soprattutto negli spot con alto fondale ed acqua molto pulita.
Le chances di incontrare questo pelagico aumentano se abbiamo la possibilità di utilizzare una barca ma non sono rari gli avvicinamenti di questo predatore verso la costa, specie negli orari più caldi della giornata. Allora sì che lo spinning alla lampuga può dare soddisfazioni.
Per insidiare le lampughe possiamo avvalerci di jig piumati o tentare con i classici top water o dei casting jig recuperati a tutta velocità sul pelo dell’acqua.
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Autunno tutto l’anno
In conclusione, potremmo dire che per chi ama la pesca a spinning secondo tutte le sue sfaccettature, è autunno tutto l’anno;
basta saper cogliere quei piccoli segnali che il mare sa esprimere per godere di ogni stagione.
I cambiamenti di temperatura dell’acqua, le mareggiate, i periodi di bonaccia, la pressione atmosferica, le fasi lunari e i picchi di marea, sono fattori che impareremo a decifrare non certo per diventare metereologi ma semplicemente per approfittare e volgere a nostro supporto nelle battute di pesca ed avere più chance di cattura.
Ora che avete qualche informazione in più sulle esche da preferire per insidiare con maggior fiducia i predatori, tocca a voi: canna, mulinello, qualche esca e via, verso una nuova avventura a spinning in autunno e… tutto l’anno!