Spinning alla Trota: pesca con esche di gomma in torrente
Se nel mondo della pesca a spinning in acque interne, ferme e correnti, oggi una “certezza” c’è, questa certezza oggi è la gomma, intesa come esca artificiale da spinning. Le esche siliconiche, o volgarmente “gomme” sono sempre più utilizzate e apprezzate anche dai pescatori italiani, che sono sempre più tecnici nel riconoscerne i vantaggi.
Come vedremo in questo articolo, sempre con l’obiettivo puntato sulla pesca alla trota, le esche siliconiche si sono rapidamente evolute per arrivare ad assumere caratteristiche di consistenza e movimenti in acqua che le distinguono spesso in modo davvero netto e incontrovertibile in acqua, andando a creare delle vere e proprie famiglie di softbait.
L’appassionato di spinning oggi, allora, non può limitarsi ad avere un paio di “falcetti” (grub) nella sua scatola a scomparti per esche, ma deve conoscere le diverse categorie di esche siliconiche per poterne valutare le differenze e sapere quando è il momento, per ognuna di loro, di entrare in pesca.
Spinning alla Trota: consigli del team PescaFishingShop.com per pescare con le esche artificiali di gomma / siliconiche in torrente. Canne, mulinelli, fili, tecnica light
Tecnica di pesca alla trota con le softbait
Se vogliamo fare pesca a spinning con esche siliconiche mirando a trote e salmerini dovremo, molto concretamente, fare uno spinning piuttosto leggero e “delicato”, e per questo dovremo avere una canna che ci permetta di gestire al meglio la “gommina”, ed ovviamente poi un mulinello che ben si abbini ad essa.
Per quanto riguarda la canna, fatte salve le abitudini personali di ognuno, è meglio usarne di misura da 8 a 9 piedi con vetta cedevole e azione progressiva del fusto.
Abbiniamole un mulinello taglia 2500-3000 di ottima qualità caricato con nylon o fluorocarbon dello 0,18 - 0,20 o del trecciato dello 0,08 - 0,10.
Nel caso del trecciato o del nylon utilizzeremo 90 cm di terminale in fluorocarbon dello 0,16 o 0,18.
L'amo che andremo ad utilizzare è di tipo Aberdeen con occhiello, vicino al quale si fissa, schiacciandolo, un piombo spaccato all'inglese, con una piccola goccia di colla cianoacrilica. L'amo così costruito deve essere posizionato su una girella con moschettone del n. 16-18. Questo permetterà, una volta innescato, di ruotare sull'asse e creare un movimento che stimola molto l'istinto predatorio della trota. Questo particolare montaggio è ideale proprio per le specifiche esche di cui stiamo per trattare.
Caimani, camole, lombrichi artificiali
Si tratta di una tipologia di esche siliconiche particolarmente efficace proprio in questo periodo dell’anno, quando la portata d’acqua è scarsa ed i pesci sono svogliati ed apatici.
Allora diventa giusto smuoverli dal loro accaldato torpore utilizzando delle esche che siano davvero imitative, che rispecchino in tutto e per tutto quei prelibati bocconcini che fanno parte del loro habitat ma che loro non vedono poi così spesso, vale a dire caimani, camole e lombrichi.
Trote e salmerini? La soluzione: morbidissime esche viniliche
Attenzione, parliamo di esche artificiali ma realizzate in modo talmente realistico da sembrare vere in acqua, innescate magari in modo da ruotare su loro stesse nel corso del recupero della lenza.
Dobbiamo fare molta attenzione alla qualità delle gomme che andremo a scegliere.
Ci serviranno “gommine” devono essere molto, molto, morbide. Al tatto saranno soffici e dovremo anche innescarle con cura per non rischiare addirittura di romperle usando grossi ami. Sarebbe superfluo eccedere nelle descrizioni di queste esche perché, se conosciamo una camola vera… conosciamo anche quella artificiale, che è identica!
Altro fattore importante, e che a volte può fare la differenza, è cambiare spesso il colore delle nostre esche, in particolare su pesce immesso. Da sottolineare, ci sono alcune caratteristiche dello spinning che può essere fatto impiegando queste esche.
Teniamolo in mente!
Abbiamo già detto dell’innesco “a ruotare”, ma ne ribadiamo l’importanza.
L'azione di pesca è fatta di continui lanci nei luoghi dove pensiamo la trota possa essere in caccia (dietro un sasso, in una buca profonda, vicino ad un ramo sommerso, sotto sponda).
Il recupero deve essere piuttosto lento facendo lavorare le nostre esche in prossimità del fondo. Al momento dell'attacco dovremo attendere un attimo per permettere alla trota di ingoiare; qui la morbidezza delle nostre esche siliconiche ci verrà in aiuto, dopo di che ferreremo con decisione.
All'inizio sarà normale avere delle ferrate a vuoto, in particolare con trote apatiche, ma con il tempo le prime catture non tarderanno ad arrivare. Per concludere, spero di aver stuzzicato l'interesse per questa tecnica che in Italia è ancora poco praticata rispetto a quelle che sono le sue grandissime in fatto di catture e divertimento.
Amici, buono shopping su PescaFishingShop.com! E poi, tutti a spinning!
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