Top Rig: terminale da pesca a carpfishing
Questo terminale da carpfishing, il Top Rig, difende chi pesca da grovigli e pesci disturbatori. Per questo si può dire che risponde a requisiti importantissimi per ogni carpista. Requisiti che nel corso del tempo e delle prove in pesca ho assunto come importanti. Quindi, se me lo chiedete, sì, è uno dei miei preferiti, perché "ferma i pesci disturbatori".
Ma dove sta il trucco?
Quello che cercavo era un montaggio che non fosse messo fuorigioco facilmente dai pesci di disturbo, influenzando quindi pesantemente l’azione nel caso che poco dopo fosse una carpa a cercare di aspirare l’innesco. Quindi, quello che cercavo era un rig resistente ai garbugli, non solo nel lancio ma come detto anche nei confronti dei “tentativi” dei disturbatori.
Poco trecciato... sostituito dal fluorocarbon!
Dai numerosi video underwater è possibile facilmente osservare come i terminali costituiti interamente da treccia sono molto vulnerabili agli attacchi dei disturbatori, che in poco tempo riescono a metterli in condizione di perdere gran parte del loro potenziale catturante.
Requisito di base era quindi che il montaggio avesse in esso un elemento di rigidità. Il risultato finale è quindi un combi rig costituito da una sezione rigida in fluorocarbon e da una parte in treccia morbida lunga pochi centimetri che terminano con l’amo.
La presentazione finale prevede che l’amo si trovi a pochi centimetri dal fondale, quindi l’innesco galleggiante giocherà un ruolo fondamentale anche nel perfetto “reset” dopo gli attacchi dei disturbatori o di abboccate senza seguito.
Per quanto riguarda la controbilanciatura dell’amo, faccio in modo che sia poco più del necessario per evitare eccessivi sfarfallamenti quando il pesce si muove sulla zona nei pressi dell’innesco, ma che al contempo consenta all’uncino di essere “leggero” in modo da volare all’interno della bocca della carpa ad ogni tentativo di aspirazione.
Se ci pensi... Non c'è nessun angolo morto!
C’è un altro aspetto che reputo fondamentale. Il mio terminale deve possedere questa qualità, altrimenti non è il “mio” terminale. Di cosa parlo? La capacità di ridurre gli angoli morti legati alla direzione di aspirazione. Essendo rialzato dal fondo, l’amo, grazie alla sezione morbida, è libero di girarsi nella direzione giusta, da qualunque parte arrivi il pesce ad aspirare l’esca. Questo montaggio si adatta in modo particolare a fondali abbastanza compatti e se il terminale perfetto non esiste, questo, è stato ottimizzato in modo tale che abbia la maggiore efficacia possibile. È possibile adattarlo alle varie situazioni, giocando sulla lunghezza della parte rigida. Il termorestringente all’occhiello dell’amo garantisce una forma del tipo bent hook che aiuta quest’ultimo a puntarsi immediatamente nel labbro inferiore.
Il TOP RIG passo per passo
Non è un rig complesso, ma la sua efficacia è altissima.
Top Rig: innesco e terminale per pescare a carpfishing contro i grovigli e per evitare i piccoli pesci disturbatori. Tutorial-costruzione-consigli – PescaFishingShop.com
Ecco cosa serve: fluoro da 25-30 lb, treccia morbida da 25 lb, amo a gambo medio-corto numero 4-6 in base all’esca, micro girelle, hookbead, termorestringente, putty, girelle con anellino a sgancio rapido, anti-tangle sleeve in tungsteno, bait floss.
Prendiamo uno spezzone di 15-20 centimetri di treccia e, con un nodo Palomar, leghiamolo allocchiello dell’amo. Tagliamo l’eccedenza del nodo poiché l’esca non sarà innescata sull’hair rig.
Infiliamo una microgirella sull’amo e una hook bead posizionandola in linea con l’ardiglione. In questo modo l’amo, in azione di pesca, avrà sempre la punta verso il basso. Un pezzo di 1 cm di termorestringente va sull’occhiello.
Prendiamo uno spezzone di fluoro lungo 25-30 centimetri e ricaviamo un’asola ad una delle estremità ed infiliamo l’antitangle sleeve in tungsteno.
Stabilita la lunghezza voluta della parte rigida, che sarà scelta in base alla tipologia di fondale e innesco: 15-20 cm in caso di fondale compatto e innesco di boilie su pasturazione larga e 8-10 cm in caso di pesca in spot, pieghiamo il fluoro ed eseguiamo un nodo Albright per congiungerla alla treccia. La lunghezza finale della parte morbida deve essere di circa 3 centimetri.
Dopo aver attaccato l’asola allo sgancio rapido e fatto scorrere sopra di esso l’antitangle sleeve, mettiamo della pasta in tungsteno sul nodo di congiunzione per bilanciare l’esca galleggiante. Come detto nella descrizione, per tenerlo più “fermo” basta mettere più pasta.
Con l’aiuto del vapore, chiudiamo il termorestringente piegandolo leggermente verso l’interno per aumentare l’aggressività di rotazione. Raddrizziamo la parte in fluorocarbon per una perfetta presentazione.
Infiliamo un pezzo di floss nell’occhiello della girella, poi infiliamogli sopra l’esca fermandola poco prima del barilotto. Non eseguiamo un nodo ma andiamo allo step successivo.
Tagliamo l’eccedenza di floss lasciando 1 cm, che bruceremo con un accendino. Con il floss ancora caldo, schiacciamo il tutto contro la boilie: si formerà un piattello che, raffreddatasi, farà da stopper.
La scelta dell’innesco è personale: questo rig funziona bene sia con le boilie sia con le granaglie. Dobbiamo solo stare attenti a scegliere la misura dell’amo giusto in base all’esca.
Testiamo nel sottoriva l’assetto in acqua prima di lanciare. L’esca deve affondare in maniera dolce ma non troppo lentamente.
Per evitare garbugli è consigliabile mettere sull’amo un fiocco di PVA che protegge l’amo anche durante la discesa sul fondo da eventuali detriti in sospensione.
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